03. VALUTAZIONE DELLA DURABILITÀ STRUTTURALE
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MOTIVAZIONI
L’analisi del degrado delle strutture viene ad oggi affrontato separatamente da vari gruppi di ricerca presenti in diversi Dipartimenti del Politecnico di Milano, ognuno dei quali spesso si limita a considerare gli aspetti di propria competenza. Viceversa, un approccio in grado di integrare le competenze sui materiali a quelle della meccanica e della stabilità strutturale potrebbe definire nuovi indirizzi di ricerca in cui metodi chimico-fisici siano sinergicamente combinate con le indagini strutturali. A titolo di esempio, nell'ambito delle strutture in calcestruzzo armato, l’integrazione di tecniche di indagine volte alla valutazione dei componenti chimici aggressivi con metodi volti a valutare il danneggiamento permette lo sviluppo di approcci diagnostici basati sul monitoraggio dell’evoluzione del danno e la definizione di strategie di manutenzione sostenibili.
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STRATEGIE
Strumentazione del finanziamento per poliNDT
Il cromatografo ionico può essere utilizzato per individuare le cause del degrado, valutando la presenza e la concentrazione degli agenti aggressivi in piccoli campioni di materiale prelevati in campo. Il tomografo e l’emissione acustica possono essere utilizzati, sfruttando anche la sorgente laser impulsata, per identificare fessurazioni causate dai processi di degrado.
Condivisione di strumentazione già acquisita
tutti i Dipartimenti coinvolti in PoliNDT hanno già in dotazione strumentazioni in grado di supportare ulteriormente il raggiungimento del risultato.
Competenze dei Dipartimenti coinvolti
le sinergie tra i Dipartimenti coinvolti consente lo sviluppo di tecniche NDT e di monitoraggio dei processi di degrado delle strutture, attraverso la realizzazione di sonde e sistemi di misura. La collaborazione tra CMIC, DICA, MECC e DEIB potrà consentire di sviluppare sistemi innovativi per il monitoraggio della durabilità delle strutture.
APPLICAZIONI
CARBONTEST
Ottimizzazione della prova di carbonatazione impiegando polveri di calcestruzzo